Cinque giorni intensi nella capitale della Repubblica Ceca, Praga. Escludendo gli impegni lavorativi che comunque mi consentano di visitare strutture e palazzi appartenenti alle istituzioni politiche e religiose, riesco a esplorare la città completamente a piedi. Amo camminare e Praga si adatta benissimo a questa attività. Il centro storico è concentrato e si dirama in tanti vicoli stretti e affollati, delineati da palazzi che fondono l'architettura gotica con quella barocca, planando sull'Art Nouveau.
Troppe e ripetitive, secondo me, sono le trappole turistiche sottoforma di souvenirs, weedshop e pasticcerie di Trdelnik, che disperdono quel romanticismo tipico della capitale Ceca. E infatti cedo alle debolezze umane e provo il Trdelnik o Trdlo, un dolce tipico di forma cilindrica, cotto sulla brace e rotolato in un mix di zucchero e cannella, gli uomini più forti sono soliti riempirlo di gelato e cioccolato. Devo dire, però, nonostante la cannella mi è rimasto un piacevole ricordo culinario, 100 czk ben spese.
Continuo a camminare e mentre il sole s'addormenta e il freddo sale, arrivo a Ponte Carlo. Ormai è sera e l'atmosfera di Praga cambia radicalmente, lo Skyline si illumina, l'aria si pulisce e i tanti turisti sembrano quasi temere la sera, rintanandosi in pub e ristoranti. La notte il Ponte Carlo rimane deserto, le statue ai lati si riposano e insieme osserviamo nel silenzio del vento il Fiume Moldava che specchia le luci della città e accarezza la navigazione dei battelli.
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